L’intervento dell’architetto parte da un parallelismo tra quella che è l’evoluzione Darwiniana della specie animale e l’evoluzione delle costruzioni: dalla casa riparo ai sistemi adattivi, frutto dell’intelligenza collettiva, per trovare un nuovo codice da applicare alla progettazione architettonica.
“Abbiamo deciso di chiamare questo processo evoluzione adattiva, proprio per raccontare come anche nel mondo delle costruzioni architettoniche il metodo progettuale è legato ad una sorta di adattività delle tipologie costruttive all’ambiente circostante, permettendoci di portare qualità agli elementi sostenibili della costruzione stessa.
La nostra interpretazione dell’evoluzione adattiva è un modo che ci ha permesso e ci permette di raccontare e costruire l’architettura: crediamo in una crescita naturale del progetto e delle sue qualità.
Ho concluso la conferenza con una sorta di invito a interpretare sempre il concetto di sostenibilità come un processo naturale per il mondo della costruzione; non deve essere più considerato un elemento eccezionale per quanto riguarda l’attività progettuale ma deve essere intrinsecato nel sistema dell’evoluzione del progetto nel modo più naturale possibile.
Occasioni come questa conferenza ci permettono e sono necessarie per essere aggiornati su quelli che sono i processi contemporanei della progettazione e della trasformazione. Oggi c’è stato un urlo del mondo dei tecnici per quanto riguarda la crisi climatica e le crisi generali che riguardano l’ambiente che ci circonda.
Il mio compito da progettista è stato quello di individuare quelli che possono essere i metodi più semplici o i più istintivi possibili per arrivare alla corretta progettazione.
Ognuno fa la propria parte; noi da progettisti abbiamo il dovere di costruire in modo sostenibile e fare in modo che le architetture possono rientrare nei codici dell’ambiente con l’impatto corretto: non dico con il minor impatto possibile perché ogni architettura ha le proprie problematiche sia intrinseche che estrinseche che ogni volta vanno risolte, adattate a sistemi diversi e di conseguenza interpretate in modo diverso.
Il concetto di evoluzione adattiva è proprio questo: ascolto nei confronti dell’ambiente, degli spazi che ci circondano, delle città e ogni volta capire qual è il miglior modo per fare il miglior progetto.”